Giapponesi e dove trovarli (storia di un viaggio)....Japanese and where to find them (trip's history)

Buonasera o Buongiorno ovunque voi siate nel mondo!
Eccomi di nuovo...a cercare di scrivere, anzi descrivere un viaggio. Che viaggio! Il più folle finora. Ad aprile, ho attraversato mezzo mondo per raggiungere il Giappone.Si proprio il Giappone, quel puntino sopra l'Australia (loving), insomma sono stata lì e ancora non ci credo, scusatemi :)
Un jet lag di 7 ore e la notte diventa giorno. Sapete una cosa? Quando ero piccola a volte, prima di addormentarmi cercavo di immaginare la vita dall'altra parte del mondo...e alla fine ci sono capitata dentro, perché non sai mai le sorprese che ti riserva la vita :) Il volo dura parecchio, circa 14 ore con lo scalo (fatto a Mosca)...il biglietto lo abbiamo preso con un annetto d'anticipo (sconvolti? il prezzo non vi sconvolgerà, ve lo assicuro).
Siamo partiti ad ora di pranzo dall'Italia per andare incontro all'alba e arrivare la mattina del giorno dopo a Tokyo (in Italia erano le 3 di notte più o meno).


Appena atterrati, con il visto di immigrati sul passaporto abbiamo potuto ritirare il JR Pass (220 euro per spostarvi da una città all'altra senza problemi, e pensare che il biglietto di andata e ritorno Tokyo- Kyoto ai giapponesi costa 300 euro circa......si, davvero).
Abbiamo visitato prima Kyoto, l'antica capitale, poi Tokyo, due città dall'atmosfera e dalle usanze molto diverse. Tutte le informazioni che ho raccolto durante i 10 giorni di permanenza, provengono da italiani che vivono da anni in Giappone e ovviamente, dalla mia personale esperienza. Bene 'let's start!' 
A Kyoto la prima cosa che meraviglia e spaventa sono le dimensioni...ovviamente mi riferisco alle dimensioni delle case, delle auto, e di tutto ciò che vi circonda, in una parola: minuscole. Camminando per le strade di Kyoto, potreste essere affiancati da camion alti circa 1,70 metri [un saluto all'autista, non lo fate?] Le auto hanno il volante a destra e sono principalmente di forma quadrata...Il sole sorge più o meno alle 5 di mattina e poiché le persiane 'tradizionali' sono di bamboo (sudare) la luce entra indisturbata a tutte le ore; jet lag a parte non riuscirete a dormire facilmente. 
L'itinerario che abbiamo seguito in 4 giorni a Kyoto ve lo evito, poiché sarebbe una ripetizione di informazioni banali riportate su internet...vi racconterò piuttosto quello che un appassionato del Giappone non vi direbbe mai, vi racconterò la mia visione da semplice esploratrice.
[Sotto, le fotografie di Kyoto e dei famosi Water (tavoletta riscaldabile compresa!)]

 

Silenziosi, ordinati, educatissimi, i Giapponesi con i turisti sono adorabili, e perdonano qualsiasi 'sbaglio sociale'(fiuu). Sebbene ci siano distributori automatici ogni 20 metri vi sarà quasi impossibile trovare un cestino per la spazzatura, che dovrebbe essere portata a casa e smaltita...in Giappone infatti non è prevista la figura dello' spazzino'. 
Per le strade e nei luoghi pubblici non si può fumare , per non 'intossicare' i non amanti del fumo...Fumatori di tutto il mondo non abbiate paura, in mezzo alla strada esistono delle zone (circolari) dove è consentito usare la sigaretta!
Le pareti della metro sono tappezzate da cartelli che spiegano di non dover parlare con le persone, per non infastidirle. A volte vi capiterà di incontrare vigili a gestire il traffico del semaforo. Niente paura...si tratta di agenti privati spesso assunti dai negozianti, per evitare incidenti nelle vicinanze (si, perché in caso di incidenti, lo stesso negozio sarebbe additato come sfortunato e perderebbe la clientela).I Giapponesi, infatti, sono molto superstiziosi, anche io...così sono tornata a casa piena di talismani che vi confesso non mi hanno ancora portato dei risultati. Sono scintoisti- buddisti, per chi di voi non lo sapesse lo scintoismo è una 'religione' le cui divinità sono legate alla natura, i templi,oltre ad essere immersi nel verde,  sono caratterizzati da porte di legno con dei 'riccioli' sulle punte (rappresentano l'ingresso al mondo sacro)...sebbene vivano secondo le regole di entrambe le 'filosofie' adorano il matrimonio occidentale, quindi vestito bianco, chiesa stile cristiano, preti, fotografie e filmino.[Al supermarket si trovano i kit necessari per il matrimonio occidentale]
  

Un'altra cosa strana è vedere uomini e donne inchinarsi mille volte per salutarsi, smettono solo quando girano l'angolo, e la maggior parte di loro porta delle mascherine , per i motivi più vari tra cui lo smog, e la salute (a causa di un sistema immunitario molto delicato). Lo stato sociale è tutto per i giapponesi, e solitamente chi guadagna di più veste in giacca e cravatta. Una cosa che mi ha davvero impressionato nel mio viaggio di ritorno verso la capitale, è stato vedere l'hostess fare due inchini profondi (uno per congedarsi dalla carrozza e uno per entrare nella successiva), dietro ogni gesto mi è stato spiegato, vi è un profondo rispetto.
Arrivati a Tokyo, la differenza con l'antica capitale si percepisce subito: più dinamica, e lontana dai tradizionalismi, la città, con i suoi palazzi altissimi affiora sotto una coltre di luci, per affascinare il viaggiatore più diffidente. [I'm still there]
Oltre a perdermi negli interminabili quartieri ('due ore e lo visitiamo tutto!'- dopo 5 ore ancora lì), visitare i molti templi immersi nel verde, e salire sulla Tokyo Tower,  ho partecipato ad una cerimonia del tè. Questa è stata, per me, una delle esperienze più rilassanti del viaggio: il tè, infatti viene preparato seguendo precisi movimenti delle mani, una vera e propria danza volta a rilassare chi osserva. 
Tra i quartieri di Tokyo è da ricordare Akihabara: il quartiere manga dove sembra di trovarsi in un vero e proprio videogioco ,con palazzi colorati, insegne luminose, e bar dove godersi una bibita con gufi, gatti ,o con robot come camerieri. Tokyo si distingue dall'antica capitale per la presenza della tecnologia affiancata alla natura, all'antico. 

   

Nonostante i Giapponesi siano un popolo particolare, e per alcuni aspetti contraddittorio, passeggiando per tutto il paese, vedendo dove vivevano gli imperatori, ascoltando il suono del vento tra le canne di bamboo e stando nei templi, si comprende davvero come questo popolo sia riuscito ad essere così grande nella sua calma, si comprende perché la filosofia del buddismo (inizialmente importata dalla Cina) e lo scintoismo abbiano potuto svilupparsi e fiorire in armonia proprio qui, sotto uno splendido tappeto di petali di un rosa delicatissimo.

  

 



Non esiste solo il sushi! (I'm not a fan)
Se volete mangiare bene seguite la gente, sembra banale ma, i locali migliori hanno file chilometriche all'ingresso. Se vi trovate a Kyoto vi consiglio Ippudo Nishikikouji (Nakagyo-Ku, Kyoto), mangerete un ottimo Ramen (io, per dimostrare di aver gradito mi sono impegnata a fare rumore nel bere il brodo!). State attenti agli snack, a me è capitato di comprare del pesce secco...che vi sconsiglio davvero.(sotto) L'aspetto dei dolci è invitante, ma sono molto diversi da quelli europei, così mi sono ritrovata tra le mani una palla di riso con crema di fagioli rossi all'interno. (mmm...pasticceria italiana I miss You).
A Kyoto, vi stra-consiglio di andare nel locale 'Gion Tanto', il locale è ricavato in quella che doveva essere una volta una sala da tè (dove le geishe incontravano i clienti). Qui potrete assaporare un fantastico okonomiyak!

  



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